In caso di malattia
- - Vade retro durata annuale;
- - Insorgenza e manifestazione non sono la stessa cosa;
2.1 Vade retro durata annuale
Quando decidete di stipulare un nuovo contratto di assicurazione pretendete che la durata sia annuale, non lasciatevi tentare da lusinghe di piccole riduzioni di prezzo per accettare durate superiori
La durata annuale consente di conservare una facoltà di verifica libera dal vincolo che invece la durata poliennale imporrebbe; se il contratto prevede durate superiori all’anno le vostre eventuali richieste di modifica e/o di integrazione saranno valutate dall’assicuratore da una posizione di forza che non è possibile controbilanciare, sarà quindi bontà sua accettarle o meno
Se invece la durata del contratto è annuale le vostre eventuali richieste di modifica e/o integrazione verranno valutate con maggior attenzione; l’assicuratore è infatti consapevole che un’accoglienza risicata stimolerebbe l’assicurato a valutare alternative più convenienti e che grazie alla durata annuale è possibile intervenire con ben altro tempismo
Fatta questa doverosa premessa, facciamo un passo indietro e precisiamo che questa regola vale quasi sempre
Non vale però nel caso di un’assicurazione malattia
Perché?
Il motivo è semplice: è necessario garantirsi la maggior durata contrattuale sapendo che per questo genere di contratti è stata abolita la facoltà di recesso a causa di un sinistro che fino a pochi anni fa incombeva in quasi tutte le polizze del genere
Mentre un tempo le polizze venivano stipulate per 10 anni e contenevano la facoltà di recedere dal contratto dopo ogni denuncia di sinistro, oggi le cose sono cambiate: a fronte dell’eliminazione della facoltà di recesso per sinistro sono immediatamente spariti i contratti di durata decennale, anzi in diversi casi sono emersi non solo contratti rigorosamente annuali, alcuni addirittura senza tacito rinnovo, ovvero con cessazione automatica del contratto anche in assenza di manifestazione di volontà delle parti
In una polizza malattia il rischio è quello dell’insorgenza e della manifestazione di una patologia in corso di contratto; se il contratto scade dopo un solo anno sarà facoltà dell’assicuratore concedervi la ripresa del rischio, ma nel caso di presenza di patologie o nuovi sintomi si guarderà bene dall’assumere detto rischio
L’unico modo per garantirvi di rimanere assicurato è quello di trovare una polizza cosiddetta a “vita intera”, ovvero un contratto che una volta stipulato si rinnova tacitamente anno dopo anno per tutta la vita
Sono contratti molto rari, quasi introvabili; altrettanto rari sono i contratti che concedono durate superiori all’anno, ma dove si trova questa disponibilità consiglio di stipulare per la durata più lunga che la compagnia può concedere
È di gran lunga preferibile un contratto non eccelso nelle prestazioni, ma che garantisca la sua efficacia nel tempo, di uno altamente performante, ma con durata di un solo anno
La differenza è abissale; pensate all’esempio della differenza che c’è tra un soggetto che abita in affitto la casa di altri e chi invece a abita come proprietario; nel primo caso ne potrò beneficiare per un certo tempo, nel secondo la potrò possedere per tutta la vita
2.2 Insorgenza e manifestazione non sono la stessa cosa
Diversamente dalla polizza infortuni, quella malattia presenta una definizione assolutamente priva di tecnica e realizzata in negativo; per malattia si intende infatti: “ogni alterazione dello stato di salute non dipendente da infortunio”
Semplicemente questo; se non può essere definito infortunio, allora l’alterazione dello stato fisico è certamente una malattia; non esiste una terza ipotesi
Sempre ragionando in negativo, se per l’infortunio uno dei requisiti è la causa violenta, ovvero concentrata nel tempo, nella malattia invece esiste un carattere evolutivo nel tempo sello stato di salute
Anche il caso dell’infarto, che a prima vista sembrerebbe verificarsi in una forma concentrata nel tempo, deve ritenersi invece una malattia perché l’alterazione della circolazione del sangue verso il cuore non avviene in un istante, ma si è generata da tempo
Possiamo quindi precisare che la malattia si compone di due momenti: un primo momento chiamato insorgenza ed un secondo momento chiamato manifestazione
L’insorgenza avviene quando lo stato di salute inizia ad alterarsi dallo stato di sano a quello di malato, ma questa fase non è facilmente inquadrabile perché molte volte è asintomatica e può avere tempi di incubazione anche di anni
Dal momento però in cui il malato percepisce i sintomi si entra nella fase della manifestazione, ovvero il secondo momento della malattia
È questo il momento in cui i sintomi ci rivelano la presenza della malattia, ed è solo questo il momento in cui il malato diventa consapevole del suo stato alterato di salute
Raramente però nei contratti di questo tipo troverete nel capitolo delle definizioni queste spiegazioni che però sono utili, anzi necessarie per capire come affrontare consapevolmente il rischio
Se avete nel vostro programma assicurativo una copertura per il caso di invalidità permanente da malattia, vi consiglio di controllare come è articolato l’oggetto dell’assicurazione in quanto possono presentarsi alla vostra attenzione almeno due diverse impostazioni che offrono due ambiti di copertura totalmente differenti
Per entrare nel vivo della questione vi porto un breve confronto preso da due diversi contratti di altrettante primarie compagnie di assicurazione
Esempio n° 1 Si corrisponde un indennizzo in caso di malattia dell’Assicurato che ha per conseguenza una invalidità permanente, purché la malattia sia insorta dopo la data di effetto e prima della cessazione del contratto e si sia manifestata entro un anno dalla cessazione stessa |
Esempio n° 2 È assicurata l‘Invalidità permanente conseguente a Malattia manifestatasi successivamente alla data di effetto della Polizza e non oltre la data della sua cessazione, secondo quanto previsto dalle condizioni che seguono |
Va notata la differente impostazione tra le due proposte
Cosa preferire?
Nel primo caso sono assicurate le malattie che insorgono dopo la data di stipula del contratto; la seconda invece assicura le malattie che si manifestano nel corso della validità del contratto
Sta all’assicurato scegliere, ma è fondamentale capire la differenza
Con la prima soluzione c’è il rischio che ad una malattia che si manifesta in vigenza di contratto sia riscontrata una insorgenza precedente alla stipula e quindi esclusa; per contro anche se il contratto cessa la copertura rimane attiva per un altro anno entro il quale potrebbero manifestarsi delle malattie (insorte durante la validità del contratto)
Con la seconda soluzione le malattie manifestate in vigenza di contratto metto in copertura anche quelle che potrebbero essere insorte in precedenza (di cui non sono al corrente); mi devo però preoccupare che la polizza rimanga in vigore, perché dal giorno della sua cessazione non sarà possibile denunciare nessuna malattia che si manifesti dopo tale data; di conseguenza fate molta attenzione all’elemento durata che come consigliato in precedenza deve essere improntata al periodo più lungo possibile
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Questo aspetto ci conferma come la materia assicurativa sia delicata e complessa
Destreggiarsi agevolmente tra le diverse sfumature ed i vari distinguo rappresenta il desiderio di molti, ma quando ci si trova a dover esaminare e capire le disposizioni delle condizioni di un contratto, molte certezze svaniscono e si tentenna di fronte ai molteplici riferimenti normativi e tecnici.
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